
Che l’acqua sia un bene prezioso e non vada sprecata è uno slogan ormai assimilato da tutti: ogni giorno, infatti, secondo uno studio redatto dalla Fondazione Barilla Food&Nutrition per la Giornata mondiale dell'acqua (che si celebra il 22 marzo), ogni italiano “consuma” mediamente 6.115 litri d’acqua, il 25% in più della media europea e il 66% in più di quella mondiale. Si tratta di un dato ottenuto sommando il consumo umano (cioè l’acqua utilizzata per bere, per cucinare e per gli usi sanitari) a quella richiesta dal settore agricolo per la coltivazione e l’allevamento del cibo che ogni persona mangia, a quella consumata dall’industria per la produzione dei beni che ognuno usa e, infine, agli sprechi. Che in Italia, sesto Paese al mondo per disponibilità d’acqua secondo il Food Sustainability Index, stando ai dati della Fondazione Barilla sono particolarmente elevati: il 27% del totale dell’acqua prelevata viene “perso per strada” a causa dell’inefficienza e dell’inadeguatezza della rete idrica. E il dato è addirittura peggiore secondo i dati ISTAT del 2015 che evidenziano una media del 38% di perdita nella rete idrica dei capoluoghi di provincia, con picchi del 68,8% a Potenza, del 67,9% a Campobasso, del 59,3% a Cagliari e del 54,6% a Palermo.
Eppure, le soluzioni non mancano: emblematico, ad esempio, è il caso di Oliena, cittadina del Nuorese, dove Hitachi ha avviato un progetto per migliorare le infrastrutture idriche utilizzando un metodo innovativo e tecnologie specifiche. L’acqua utilizzata per approvvigionare Oliena, infatti, proviene dalla più importante sorgente della Sardegna, la risorgiva di Su Golone, che si addentra nel sottosuolo fino alla profondità di 135 metri. Con un utilizzo ottimale dell’acqua, la sorgente è in grado di alimentare non solo il Comune di Oliena, ma anche alcuni paesi limitrofi; le perdite della rete idrica però causavano uno spreco di circa il 70% dell’acqua immessa nell’acquedotto.
La soluzione proposta da Hitachi, co-creata cooperando con le istituzioni, la società che gestisce l’acquedotto e gli stakeholder locali, ha avuto come obiettivi l’efficientamento della rete di distribuzione, intervenendo non solo sulle singole perdite ma sull’intero sistema in modo da diminuire la possibilità di nuove perdite future, la salvaguardia della sorgente di Su Golone e il risparmio energetico, offrendo al tempo stesso un migliore servizio alla cittadinanza. Grazie all’intervento si è riusciti a recuperare più del 54% delle perdite. Il successo del progetto è stato tale che la soluzione come buona pratica verrà ora estesa ad altri 30 Comuni, la cui lista è ancora in fase di definizione, e ad altri 200 nel 2018 e nel 2019. L’intervento a Oliena è stato inoltre inserito tra i migliori progetti italiani di “Utili all’Italia”, la banca dati delle migliori pratiche nei servizi pubblici di Utilitalia, federazione che riunisce 500 imprese italiane dei servizi idrici, energetici e ambientali.